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C'è qualcosa di affascinante nel dolore; nella nostalgia per qualcosa che sarebbe potuto essere ed invece non è stato. I
Trespassers William l'hanno capito fin da subito e, sin dagli esordi, ne hanno fatto un tratto distintivo della loro personalità musicale.
Noble House EP, disponibile su Itunes e sul negozio virtuale della band, arriva ad un anno di distanza da quell'
Having
che li ha imposti all'attenzione del pubblico indie, ma la tristezza è sempre la stessa: colori, suoni, sogni volti a dilatare l'attesa ("Thousand"); chitarre, tastiere e batteria che cercano invano di aprire una breccia nell'eternità shoegaze ("Piano Concert"). Una band che ha il pregio di saper riempire i vuoti creati dal silenzio; un disco che riesce quasi a colmare i buchi che -senza preavviso- si aprono sul nostro passato.
(6.8)