Dalla top ten rimangono fuori album che oggettivamente meriterebbero di starci, primo fra tutti Kid A dei Radiohead, ma anche gli Animal Collective e gli Spoon di Kill the Moonlight, senza contare i Wilco di Yankee Hotel Foxtrot. E' una scelta puramente soggettiva: non sono mai stato un fan dei Radiohead, pur riconoscendone il valore artistico che hanno apportato alla musica. Allo stesso tempo, non sono mai riuscito pienamente ad apprezzare le altre due band citate, troppo sperimentale per i miei gusti la prima, priva di slanci emotivi la seconda. Per quanto riguarda i Wilco, infine, ho già spiegato la mia preferenza per A Ghost is Born. Da citare anche Yo La Tengo e TV On the Radio.
Non ce l'hanno fatta invece per pochissimo album che comunque rappresentano per me degli ottimi contributi, primo fra tutti Drums & Guns dei Low, ma anche Sea Change di Beck, WWI dei White Whale, Neon Bible degli Arcade Fire, Lesser Matters dei Radio Dept, i Sigur Ros e gli ultimi due album dei the National.

10. Wilco, A Ghost Is Born
Tra i fan dei Wilco ci sono pochi dubbi sul fatto che Yankee Hotel Foxtrot sia il capolavoro della band. Io gli preferisco A Ghost is Born. Sebbene non ci sia molto di nuovo rispetto al predecessore, A Ghost is Born si giova di una maggiore omogeneità e coesione tra i pezzi, che lo fanno diventare una specie di concept album. E', inoltre, almeno fino ad oggi, l'ultimo ed allo stesso tempo il più "elettrico" tra gli album della band americana. Almeno questo è quello che si dice.

Download/Listen to - At Least That's What You Said by Wilco (thx to Monkey X)

9. Sunset Rubdown, Shut Up I'm Dreaming
Il progetto che più mi convince tra quelli di Spencer Krug. I Sunset Rubdown devono ovviamente molto agli Wolf Parade, ma non si fermano a semplici embrioni. Tre -a volte quattro- percussioni usate contemporaneamente per ogni brano; musicisti che si scambiano gli strumenti tra una canzone e l'altra; liriche ispirate ed allo stesso tempo irriverenti. Se qualcuno dice "che disco!", qualcun altro dice "OK".

Download/Listen to - Shut Up, I am Dreaming by Sunset Rubdown (thx to Central Village)

8. Andrew Bird & the Mysterious Production of Eggs
Di tutti gli album del cantautore di Chicago, The Mysterious Production of Eggs è il primo che ho ascoltato e quello che preferisco. Il pop visto con occhiali tridimensionali e colorati, tra colonne sonore in stile spaghetti western, archi e citazioni in greco e latino.

Download/Listen to - Sovay by Andrew Bird (thx to RawkBlog)



7. Fleet Foxes, S/T
Album recuperato a posteriori -quello dei Fleet Foxes, a nuovo anno (2009) già inoltrato. Il primo ascolto non aveva rivelato nulla di sorprendente. E' infatti nella semplicità che va ricercato quel che di straordinario ha questo album. Una semplicità di suoni che è scelta stilistica mirante a sottrarre piuttosto che ad ingrossare. Ogni canzone diventa così un inno che risuona in qualche canyon laggiù, da qualche parte.

Download/Listen to - White Winter Hymnal by Fleet Foxes (thx to FensePost)

6. M83, Saturdays = Youth
Ci sono dei dischi che fanno da colonna sonora alle nostre vite, sia nei momenti felici che in quelli meno belli. Questo rappresenta al meglio uno dei primi e, per ovvi motivi che qui non sto a raccontare, mi è impossibile ri-ascoltarlo -almeno per il momento. Le canzoni si appiccicano letteralmente alle pareti della stanza, rivestandole di calore e nostalgia. Tecnicamente Dead Cities, Red Seas... è meglio, ma Saturdays = Youth è semplicemente un disco perfetto, che racchiude nel titolo un universo di sentimenti e sensazioni.

Download/Listen to - We Own the Sky by M83 (thx to TheMusic)

5. Bon Iver, For Emma, Forever Ago
Di cantautori che hanno riversato con successo i loro tormenti amorosi in un album ce ne sono tanti, ma a me ne vengono in mente due: uno è Beck, l'altro è Justin Vernon, in arte Bon Iver. Quest'ultimo ha fatto anche di più, rinchiudendosi per mesi in un cottage nel Wisconsin. Il risultato sono brani che arrivano direttamente dal cuore e parlano di tutto senza nominare niente. La sublimazione di una perdita in chiave folk.


Download/Listen to - Flume by Bon Iver (thx to The Tape Is Not Sticky)

4. Islands, Return to the Sea
Giocosità pop a livelli raramente sperimentati, senza per questo perdere in immediatezza. Questo è Return to the Sea degli Islands. La band si scioglie dopo aver scritto il suo capolavoro, salvo riformarsi una manciata di anni dopo. Canzoni coinvolgenti come poche, senza mai prendersi sul serio.

Download/Listen to - Swans (Life After Death) by Islands (thx to Indie Muse)


3. Antony & the Johnsons, I Am a Bird Now
Nel mondo della musica, ci sono tante richieste di aiuto custodite in una manciata di brani. Quella di Antony è una delle più delicate ed allo stesso tempo strazianti. Inclassificabile, come inclassificabile è la sua voce e la sua vita, sospesa a metà tra splendore e polvere.

Download/Listen to - Hope There's Someone by Antony & the Johnsons (thx to Radio-C)



2. Sufjan Stevens, Illinois
Se si volesse applicare il concetto di letteratura alla musica, sicuramente Illinois sarebbe tra i suoi capolavori. I personaggi del disco, ognuno dotato di vita propria, ben rappresentano una parte spesso nascosta di noi stessi. Si muovono attraverso brani-racconti accompagnati dalla chitarra di Sufjan e da arrangiamenti sempre in tema con gli umori degli stessi. In breve, un kolossal in tempi di film a basso costo.

Download/Listen to - The Predatory Wasp... by Sufjan Stevens (thx to Vague Space)

1. Arcade Fire, Funeral
Una riflessione sulla morte che parte dai ricordi racchiusi in una camera da letto: gli Arcade Fire tracciano un solco indie-rock che molte band proveranno a ripetere, senza mai riuscirci. Funeral è un viaggio a ritroso nel tempo, dove ogni brano è allo stesso tempo flashback ed istantanea di uno stato esistenziale presente. E' un album unico, difficile da realizzare o pianificare a priori, difficilissimo se non impossibile da ripetere.

Download/Listen to - Neighborhood #1 (Tunnels) by Arcade Fire (thx to Daily Refill)