E' bello esagerare, a volte. In barba a tutte le leggi, di mercato e non. E' bello lasciarsi trasportare dal cuore, a volte. A volte, bisogna agire senza pensare. Senza fare calcoli. Vengo al punto. Una band che non c'è più, i Moose, e il cui genere, agli esordi, venne subito etichettato come shoegaze, ossia come "la scena che celebra se stessa" -secondo una famosa definizione di Steve Sutherland di Melody Maker. Un frontman, Russell Yates, che leggeva i testi sdraiato sul pavimento. Un'etichetta, la Hut Records, che molla il gruppo dopo il successo (di critica) ed il fallimento (di vendite) del terzo EP. Un'altra, la Play It Again Sam (PIAS), che ci investe giusto qualche dollaro. In mezzo, il tentativo di autoprodursi attraverso la Cool Badge. Su un sito ho letto una definizione per questa band: "Pop perfetto ignorato da criminali". Infine, nel 1995, la svolta: la band londinese abbandona le influenze di My Bloody Valentine & C. e vira decisamente verso il pop-rock. Qualcuno in cerca di influenze ha tirato in ballo anche il classic rock dei Byrds. Personalmente, li vedo molto più vicini al vecchio pop d'oltremanica degli Smiths e, più recentemente, dello scozzese Ballboy. Se, dunque, a metà Anni Novanta ascoltavate solo Oasis e Blur, forse vi siete persi qualcosa. Vo offro, dunque, l'occasione per redimervi con questa "The Only Man in Town", tratta da HighBall Me! (Nickel & Dimes, 2000), purtroppo l'ultimo album della band. Inoltre, se vi va di approfondire, oltre che cercarli su Wikipedia, vi consiglio di visitare il loro sito non-ufficiale ed il myspace di un fan.
Download/Listen to - The Only Man in Town by Moose (thx to Panda Magazine)
2 Comments
ciao, e.