sabato, novembre 24, 2007

Richard Youngs, Autumn Response

Dalla chitarra di Richard Youngs sembrano uscire le stelle: ogni corda pizzicata fa, infatti, venire in mente il cielo, di notte. Difficile dunque resistere al richiamo folk di Autumn Response, ventitreesimo album solista (se non andiamo errati), da poco pubblicato da Jagjaguwar, per il prolifico ed eclettico cantautore inglese, ribattezzato da molti come "The King of Progressive Minimalism". Sull'originale tappeto sonoro di questo suo ultimo lavoro quindi, costituito dalla sovrapposizione di una doppia registrazione vocale, si adagiano letti di note, che fanno da sottofondo a nove racconti narrati intorno al fuoco, in mezzo alla nebbia ed alla brughiera, per tenersi svegli la notte e per tener lontani il freddo ed i briganti. Un disco in cui ogni frase è declamata con solennità; in cui ad ogni parola è attribuita la meritata importanza. Un disco, in definitiva, per chi ha la pazienza di ascoltare il respiro degli alberi, i sussurri dei ruscelli e le confidenze del firmamento. (7.2)