A volte è il posto ad essere sbagliato: diciamo indie pop e subito pensiamo a Svezia, UK o -perchè no?- Italia; altre siamo noi a girare l'angolo, troppo presi dai nostri pensieri. Quando però, come in questo caso, luogo e mente coincidono, allora ecco che il cuore si apre e lacrime sgorgano dagli occhi, senza motivo. Structure and Cosmetics, terzo album per i neozelandesi The Brunettes, è questo e molto altro: è, prima di tutto, un appuntamento tra due voci (maschile/femminile) che si sfiorano con la delicatezza del primo amore ("Stereo Mono Mono)"; è, in secondo luogo, un'orchestra armonica di suoni tradizionali (chitarra, batteria, ecc.), vintage (armonica, trombe, ecc.) ed elettronici (Casio, ecc.) i cui sussulti riescono ogni volta a sorprenderci ("Small Town Crew"); è, infine, l'ironia come filtro di una vita amata, sbeffeggiata, attesa o soltanto ascoltata ("Credit Card Mail Order"). Ma troppe, troppe parole abbiamo già speso...poche, in realtà, ne basterebbero per descrivere questo piccolo capolavoro. (7.6)