sabato, agosto 19, 2006

Le nostre amiche e la salmonellosi

Nel post sul ferragosto, forse mi ero lasciato un po'andare alla tristezza insita in ogni festività: un po'per quella mia attitudine da "cane bastonato", che mi fa andare sempre alla ricerca di qualche foglia caduta; un po'perchè quella mattina non mi sentivo tanto bene. In particolare, la tanto temuta chiacchierata con le amiche della mia fidanzata, a proposito del ragazzo che voleva dimenticare, ma con cui andava puntualmente a letto, non ha avuto luogo.
In compenso, l'invito a casa loro significava una cena a base di involtini-di-e-con-qualche-cosa, fritti in olio-bollente-che-non-bolliva, e intinti in quella che doveva essere una salsa, ma che in realtà si è rivelata essere marmellata di mirtilli comprata al Penny Market (questo antipasto veniva accompagnato da un aperitivo stile doveva-essere-un-caipirinha-ma-qualcosa-è-andato-storto). Il piatto principale era invece cous-cous con pomodori e zucchine (tabulè), su cui era stata letteralmente versata una confezione ancora congelata di frutti di mare freschi (nel senso che sono stati cotti il tempo di uscire dalla scatola e di cadere nella pentola): è a quel punto che ho sentito la mano gelida della salmonellosi che mi sussurrava qualcosa in francese nell'orecchio (se questo non vi basta, sappiate che ai frutti di mare sono stati aggiunti dei gamberetti "già cotti", ma con uno strano colore violaceo). Fortunatamente, c'è stata quella che si può davvero definire la classica "ciambella di salvataggio", ossia il dolce marmorizzato preparato dalla mia ragazza di cui, tanto per dimostrare di aver gradito la cena, ho divorato cinque o sei fette.
Ma quando la serata sembrava già finita, e si erano evitati discorsi come quello a cui ho già accennato (in cambio, si è optato per una tranquilla discussione sulla cancellazione del debito dei paesi poveri, in cui ho cercato in tutti i modi - ma invano - di infilarci Bono e Geldof), e già mi pregustavo l'atteso ritorno a casa, davanti ai miei occhi, sulla tavola appena sparecchiata, un set con fotocamera e videocamera digitale mi riportava alle mie peggiori paure: il filmino (e le foto) delle vacanze - che avevano passato a Tenerife. Le cose sembrano mettersi per il meglio quando si esaurisce la batteria della fotocamera (le foto non erano ancora state scaricate sul computer). Ma al lieto evento segue - fantozzianamente - IL filmino della vacanze, guardato ininterrottamente, senza nemmeno poter andare al bagno, per 3 ore e quaranta; in cui, le due ragazze fanno sfoggio di uno spagnolo da far invidia a Lino banfi ed Alvaro Vitali messi insieme, mentre eseguivano le splendide riprese stile Strokes ubriachi sulle montagne russe. Dimenticavo: eccezionalmente, scrivo questo post live dal reparto "Intossicazioni Alimentari" del Policlinico di Livorno.
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Online la mia recensione del concerto dei Baustelle a Livorno (05-08-2006), durante Effetto Venezia (Foto da www.ellibano.com.ar).

2 comments:

Unknown ha detto...

Grazie per il consiglio su Ray! Io intanto ti linko al mio blog. Ti leggerò molto volentieri!

PaMeLlO ha detto...

grazie a te per il consiglio ed il commento: ti metto subito nei miei link e cercherò di non perdermi gli aggiornamenti del tuo blog!