venerdì, agosto 18, 2006

Il mio SR 50 Replica


Quando abitavo in Calabria, non c'era bisogno di un diversivo come in Russia, con donne nude che fanno il bagno nel fiume, per fregarti la macchina: all'epoca - avevo circa 18 anni, avevo lasciato il mio motorino davanti alle transenne che chiudevano il centro al traffico, ed ero andato a fare le consuete vasche estivo-serali lungo Via Roma; salvo accorgermi, al mio ritorno, che il mio SR Replica era passato nelle mani di chissà quale zingaro, che adesso stava impennando come un dannato - fino a far toccare la targa con l'asfalto (in realtà non credo che abbia fatto un buon affare: la marmitta era bucata e faceva un rumore tipo cingolo rotto di un carro armato; il motore era così andato, che ogni volta che acceleravo la carena iniziava a sudare sangue...). Ricordo però che era la festa di Sant'Ippolito, patrono della città di Gioia Tauro; e le strade erano piene di gente, che girava per le innumerevoli bancarelle; e mentre qualche cantante amico-dell'amico si esibiva su un palco; e in Piazza Duomo si teneva il torneo di calcetto; ai margini della festa, gli zingari del paese rubavano gli autoradio, alle macchine parcheggiate sopra i marciapiedi.
Nemmeno le mie conoscenze di quello-che-sa-tutto e se-hai-perso-qualcosa-vai-da-lui, valsero a farmi ritrovare il mio motorino, con immensa gioia dei miei genitori, che così potevano sfogare la loro ansia su un altro aspetto della mia vita (in realtà, già da qualche tempo avevo iniziato a guidare senza patente la Punto rossa di mio nonno).
Di lì a poco, dopo il tradizionale pellegrinaggio-maratona di 42 km in notturna al Santuario di San Rocco in Cosoleto (con il mio amico che, durante il tragitto lungo le strade statali, bestemmiava perchè non si vedeva niente da tanto che era buio e, una volta arrivati, si rifiutava categoricamente di entrare in chiesa), mi sarei trasferito in provincia di Siena, lasciando tutto (armi, bagagli e amici), proprio come il mio motorino. (Foto da http://enzomacco.interfree.it )

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