Proprio ieri un mio amico che non vedo da tanto tempo mi ha chiesto se questo blog si occupava di musica elettronica. Casualmente, era da qualche giorno che avevo un album di questo genere nel cassetto. Anzi, per la precisione si tratta di un doppio Mini-CD 3", in edizione limitata -350 copie, ognuna singolarmente numerata e impacchettata; e il genere rientra più o meno nella definizioni di ambient, minimal, downtempo. Sto parlando di I Can't Believe It's Not Better, ultima fatica di Andrew Johnson e Nicola Hodgkinson, aka The Remote Viewer, da poco uscita per Mobeer. Non sono mai stato un fan di questo tipo di musica, quindi ammetto di essere stato attirato soprattutto dalla copertina dell'album, dal titolo sconsolante (che, in verità, faceva più pensare ad una sorta di shoegaze stile Galaxie 500) e dal fatto che nessuno dei dieci brani presenti avesse un titolo. Non si tratta di un disco di difficile ascolto. Non è cervellotico o roba del genere. E' molto vicino alle atmosfere di Milosh; ed si presta decisamente all'ascolto in contesti metropolitani grigi e piovosi. Purtroppo, non ho trovato niente su internet da farvi ascoltare; e neppure un link da segnalarvi. Per una volta però, può andare bene così: sulla fiducia.