venerdì, settembre 28, 2007

Sunset Rubdown, Random Spirit Lover

Spencer Krug è uno dei più grandi artisti indie in circolazione. Se qualcuno avesse ancora dubbi in proposito, ci pensa questo "Random Spirit Lover" a dissiparli definitivamente. Non solo: il musicista canadese è anche uno dei più prolifici e poliedrici; una specie di saltimbanco medievale che presta i suoi servigi in più corti della cosiddetta scena indipendente (basti pensare ai nomi di Wolf Parade ed ai più recenti Frog Eyes. Ma torniamo all'album in questione: ennesima fatica per quei Sunset Rubdown che dovevano essere "soltanto" un side-project dei cugini Wolf. Nel disco, Krug si diverte (è proprio il caso di dirlo) a vestire i panni dell'apprendista stregone, dell'alchimista che, recitando formule arcane, prepara fuochi d'artificio ("Stallion" e "Magic vs Midas"). La ricetta è quella del classic rock Anni '70, rielaborata in chiave postmoderna ("Winged/Wicked Things"): brevi introduzioni sussurrate, chitarre lanciate verso l'iperspazio, voci-strumento che collidono con la batteria in esplosioni da supernova, danze sfrenate e scomposte come in "For The Pier (And Dead Shimmering)". Se vogliamo, il nuovo inno alla gioia - canadese. (7.5)