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Prima che Zach Condon esorcizzasse i suoi fantasmi con le litanìe funebri di "Gulag Orkestar"; prima di scoprire che nuovi spettri (francesi) gli agitavano la mente, il ragazzo che oggi risponde al nome di
Beirut provava a dar forma e suono alle sue paure, accompagnando delle semplici basi elettroniche ("Fountains & Tramways") con il suo lamento, a metĂ tra Matt Elliott ed Antony ("Monna Pomona"). Accanto al piano, presente in tutte e tre le tracce, fanno qui la loro comparsa i primi squilli di tromba e le prime fisarmoniche che accompagneranno l'artista del New Mexico nei suoi successivi (e fortunati) viaggi musicali. Un plauso particolare alla
Ba Da Bing, che ha saputo intuirne il talento e le potenzialitĂ creative; e che ora ci permette di ascoltarne gli esordi.
(7.5)
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