
La follia pervade, dal principio alla fine, il primo LP, targato
Beggars Banquet, degli
Iliketrains, dopo l'apprezzato esordio di Progress Reform (
Fierce Panda, 2006). La follia come unica via che rimane al condannato sulla forca ("The Deception" e "Spencer Perceval") mentre richiama all'appello tutti i suoi peccati; tutti gli spettri che lo hanno perseguitato nel corso della sua vita. Come un Cave pensieroso, seduto lungo il fiume dell'oblio con la testa tra le mani; e con un piglio storico che mira a ri-vivere piuttosto che a narrare, la band inglese confeziona 11 lunghe orazioni dall'incedere lento - quasi zoppicante - come cortei di un funerale ormai prossimo, in cui i sussurri crescono col passare dei minuti (gli archi di "We All Fall Down" e l'intensità chitarra-batteria di "Remnants Of An Army"), fino alla liberazione finale che arriva - soltanto - con la morte.
(7.1)