martedì, ottobre 23, 2007

Arthur & Yu, In Camera

A metà del guado, tra canzone impegnata ed indie pop sbarazzino, indecisi su dove e come muovere i primi passi, troviamo Grant Olsen e Sonya Westcott, alias Arthur & Yu. Dal lato SubPop di Seattle, via Memphis Industries in Europa, i due giovani americani decidono di richiamare i loro più cari ed, a volte, inconfessabili ricordi d'infanzia. I brani di In Camera sembrano, infatti, cullare l'ascoltatore come dolci nenie della buonanotte cantate ad un bambino. Le canzoni però, guidate dalla voce dylanesque di Grant ("Lion's Mouth") ed accompagnate da tastiere Casio e tamburelli, troppo presto svaniscono come bolle di sapone, finendo per farci scivolare, lentamente, nel torpore ("There Are Too Many Birds"). Un disco consigliato solo a qualche cuore solitario, che si ostina a cercare i papaveri anche d'inverno, quando l'erba non cresce più. (5.4)