martedì, settembre 25, 2007

Band of Horses, Cease to Begin

Lutto, abbandono, partenza. Tre parole per descrivere in breve la storia dei Band of Horses, dagli esordi del "Tour" EP (autoprodotto, 2005) ad oggi, passando per l'ottimo "Everything All The Time" del 2006, targato Sub Pop. Abbandono - come sempre più spesso capita - di membri della band (Mat Brooke), lutti nelle famiglie degli stessi, partenze per un altroquando che non ricordi più il presente - Seattle - e dove poter cominciare a ri-costruire il futuro - South Carolina. Rimane però il country, musica ed al tempo stesso luogo ideale per ripartire. La rinascita però è sempre qualcosa di personale e qui prende la forma di una nostalgia americana, dove la musica diventa momento corale (i cori e clap-hands di "The Lamb of the Lam (In the City)"), sottofondo mai intrusivo per una rielaborazione prima personale (lo scambio chitarra-batteria di "No One's Gonna Love You" e "Marry Song") e poi collettiva ("Cigarettes, Wedding Bands"). Mount Pleasant, SC - musicalmente - non sembra poi molto distante da quell'Oklahoma City che ha dato i natali a Wayne Coyne dei Flaming Lips o alla Loisville di Jim James (My Morning Jacket). Fateci un salto: non ve ne pentirete! (7.4)

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