mercoledì, settembre 17, 2008

I Worked On the Ships by Ballboy

Ok, un blog è sicuramente uno spazio personale, dove parlare di cose più o meno personali. Un blog musicale però dovrebbe avere un minimo di obiettività e cercare -almeno in parte- di soddisfare le aspettative dei visitatori. Il fatto è che questo blog, musicalmente parlando, sta diventando un po' troppo personale e decisamente sempre meno obiettivo. Lo testimonia il post precedente, ma soprattutto la segnalazione che sto per farvi. Si tratta, infatti, di una delle mie band preferite, seconda nella mia classifica personal-mentale, solo ai Belle and Sebastian pre-Rough Trade (quelli che pubblicavano per la Jeepster, per intenderci). Sto parlando del nuovo album di Ballboy, band scozzese come quella appena citata, che fa capo a tale Gordon McIntyre. I Worked On the Ships è il quinto album per questo gruppo di Edinburgo che l'amato John Peel volle per ben cinque volte ospite alle sue session. Non c'è molta novità in questo disco rispetto agli album passati, a parte il passaggio alla Pony Proof Records. C'è forse una leggera tendenza all'acustico, come in The Sash My Father Wore and Other Stories (SL Records, 2003), ma rimangono le canzoni dai titoli lunghissimi, il richiamo agli Smiths e, soprattutto, quella che è stato definita "poesia in grado di far pensare", che si può tradurre semplicemente nella capacità della musica di trasportare l'ascoltatore non solo in luoghi più o meno lontani (la Scozia), ma in altre situazioni esistenziali. E scusate se è poco. Ok, allora: vi lascio una chicca, ma a patto che compriate l'album...

Download/Listen to - Let's Fall in Love and Run Away From Here by Ballboy (Peel Session, 9 Novembre 2004)

martedì, settembre 16, 2008

Cascades by Arnoux

Ancora me lo ricordo: sono stato probabilmente l'unico a mettere i Ten Thousand Bees tra i primi -migliori- dieci album del 2007. Che ci volete fare, a volte l'italianità chiama e, quando lo fa, bisogna rispondere. Per questo post, dunque, non valgono le abituali considerazioni statistiche sul numero di visite e sull'importanza dell'argomento trattato. E poi quelli della Knifeville, label di Maniago (Pordenone, Friuli Venezia Giulia) che si occupa di promuovere esclusivamente la musica del proprio territorio, mi sono sempre andati a genio. Ecco, allora, che non potevo mancare di segnalarvi l'album d'esordio di Arnoux, progetto solista di Fabio Arnosti che -guarda caso- è il bassista delle "diecimila api". Cascades, questo il titolo del disco, è composto da otto brani che richiamano l'indietronica del già citato gruppo, rielaborandola però in un contesto più "liquido" (acquatico, se si guarda la copertina), dai ritmi ancora più lenti e dilatati. Da notare che il prezzo è 10 Euro (spese postali incluse) e che il package comprende una serie di foto di Lara Trevisan. Per darvi una ulteriore spinta all'acquisto, vi lascio queste due tracce in free download. A questo punto però, non potete lasciatevelo scappare!

Download - Today, A Rainy Day by Arnoux
Download - Mia & Me by Arnoux

lunedì, settembre 15, 2008

Emiliana Torrini live su Oui FM e BBC Radio 2

La cantautrice italo-islandese Emiliana Torrini si esibirà live per la radio francese Oui FM. La session verrà trasmessa Martedì 16 Settembre alle 19:20. Lunedì 22 Settembre, invece, dalle 20 alle 22, Emiliana suonerà ancora dal vivo, questa volta per Mark Radcliffe su BBC Radio 2. Altre news che interesseranno i fan della songwriter, che ha appena pubblicato l'album Me and Armini, riguardano la bonus track "The Wolf Song", scaricabile da Itunes (e non contenuta nel CD) e l'aggiornamento del suo sito web.

martedì, settembre 09, 2008

Golden Age by TV On the Radio

I TV On the Radio non sono una band che amo particolarmente. Il fatto che non si sappia praticamente nulla del loro nuovo album, la cui uscita è prevista per il 22 Settembre per Interscope (USA) e 4AD (Resto del Mondo), non me li rende più simpatici. Tra le poche cose che si sanno c'è il titolo, Dear Science, che -la band si è affrettata a precisare- è da intendersi con una "virgola" finale. A parte questa segnalazione, vi farà piacere essere messi al corrente che il primo singolo, "Golden Age" è già disponibile e può essere ascoltato in streaming, così come "Dancing Choose", sul myspace della band. Comunque, al di là di ciò, la ragione per cui i TV On The Radio non sono uno dei miei gruppi preferiti è squisitamente musicale (la professionalità prima di tutto). Però questa cosa della scienza non la mando proprio giù! Qualcuno ha scritto che il loro quarto album sarà "una lettera aperta sulla comprensione umana e sui limiti dell'insopportabile razionalismo". Ma fatemi il piacere! Forse è meglio che vi ascoltiate questa "Golden Age", va' (da intendersi con l'apostrofo -mi raccomando).

Download/Listen to - Golden Age by TV On the Radio

lunedì, settembre 08, 2008

Belles by The Gutter Twins

Evidentemente, Mark Lanegan e Greg Dulli, aka The Gutter Twins, ci hanno preso gusto. Non sono passati, infatti, nemmeno sei mesi dall'uscita di Saturnalia (Sub Pop, 2008), ed ecco che i due ci riportano dritti dritti nelle atmosfere gotiche del loro album "d'esordio". Adorata, questo il titolo del nuovo lavoro, è un EP contenente 8 brani, che può essere scaricato esclusivamente in forma digitale da iTunes. Si tratta principalmente di cover, pescate dal repertorio di artisti affini musicalmente al duo, come Primal Scream, Vetiver, Jose Gonzalez e Scott Walker. La canzone che vi propongo, "Belles", oltre che la title-track, è invece l'unica traccia inedita di questo Adorata EP. Non ci resta, dunque, che ascoltarla e tingere il nostro autunno (?) con i colori oscuri del blues rock.

Download/Listen to - Belles by The Gutter Twins (thx to FoeWeel)

domenica, settembre 07, 2008

I Can't Believe It's Not Better by The Remote Viewer

Proprio ieri un mio amico che non vedo da tanto tempo mi ha chiesto se questo blog si occupava di musica elettronica. Casualmente, era da qualche giorno che avevo un album di questo genere nel cassetto. Anzi, per la precisione si tratta di un doppio Mini-CD 3", in edizione limitata -350 copie, ognuna singolarmente numerata e impacchettata; e il genere rientra più o meno nella definizioni di ambient, minimal, downtempo. Sto parlando di I Can't Believe It's Not Better, ultima fatica di Andrew Johnson e Nicola Hodgkinson, aka The Remote Viewer, da poco uscita per Mobeer. Non sono mai stato un fan di questo tipo di musica, quindi ammetto di essere stato attirato soprattutto dalla copertina dell'album, dal titolo sconsolante (che, in verità, faceva più pensare ad una sorta di shoegaze stile Galaxie 500) e dal fatto che nessuno dei dieci brani presenti avesse un titolo. Non si tratta di un disco di difficile ascolto. Non è cervellotico o roba del genere. E' molto vicino alle atmosfere di Milosh; ed si presta decisamente all'ascolto in contesti metropolitani grigi e piovosi. Purtroppo, non ho trovato niente su internet da farvi ascoltare; e neppure un link da segnalarvi. Per una volta però, può andare bene così: sulla fiducia.

sabato, settembre 06, 2008

Sad Robot by Stars

Ok, Pitchfork mi ha preceduto per quanto riguarda l'ultimo EP dei Clientele (il link non lo metto per ovvia invidia...), ma per quanto riguarda il nuovo degli Stars, Sad Robots EP, non vedo nessuna nuvola all'orizzonte. Fatemi, dunque, cominciare dicendo che il download digitale del disco sarà disponibile soltanto dall'apposito sito ufficiale, mentre le copie classiche, in edizione limitata, potranno essere acquistate esclusivamente durante le date del tour. Ma ne ho già abbastanza di marketing musicale più o meno creativo e quindi passo subito alle canzoni. Si tratta di cinque inediti e di una versione live di "Going, Going, Gone", brano contenuto in Nightsongs (Le Grand Magistery, 2001), tra l'altro in free download previa creazione di un account. Per quanto riguarda il gruppo, li ho amati in Set Yourself on Fire (Arts & Crafts, 2004), mentre non sono riuscito ad apprezzare pienamente il successivo In Our Bedroom After the War (2007). Qui, almeno dai primi ascolti, la band canadese sembra non accontentarsi di rimanere nel solco dell'indie pop. Non posso che apprezzare, dunque, le atmosfere dimesse, i toni di sconfitta, annunciata dalla voce dream-pop di Torquil Campbell, accompagnata ora da singole e ripetute note di pianoforte, ora da un uso dilatato dell'elettronica. Potete farvi un'idea di quello che scrivo, ascoltando la track conclusiva dell'EP, "Sad Robot".

Download/Listen to - Sad Robot by Stars (thx to Ca Va Cool)

venerdì, settembre 05, 2008

The Only Man in Town by Moose

E' bello esagerare, a volte. In barba a tutte le leggi, di mercato e non. E' bello lasciarsi trasportare dal cuore, a volte. A volte, bisogna agire senza pensare. Senza fare calcoli. Vengo al punto. Una band che non c'è più, i Moose, e il cui genere, agli esordi, venne subito etichettato come shoegaze, ossia come "la scena che celebra se stessa" -secondo una famosa definizione di Steve Sutherland di Melody Maker. Un frontman, Russell Yates, che leggeva i testi sdraiato sul pavimento. Un'etichetta, la Hut Records, che molla il gruppo dopo il successo (di critica) ed il fallimento (di vendite) del terzo EP. Un'altra, la Play It Again Sam (PIAS), che ci investe giusto qualche dollaro. In mezzo, il tentativo di autoprodursi attraverso la Cool Badge. Su un sito ho letto una definizione per questa band: "Pop perfetto ignorato da criminali". Infine, nel 1995, la svolta: la band londinese abbandona le influenze di My Bloody Valentine & C. e vira decisamente verso il pop-rock. Qualcuno in cerca di influenze ha tirato in ballo anche il classic rock dei Byrds. Personalmente, li vedo molto più vicini al vecchio pop d'oltremanica degli Smiths e, più recentemente, dello scozzese Ballboy. Se, dunque, a metà Anni Novanta ascoltavate solo Oasis e Blur, forse vi siete persi qualcosa. Vo offro, dunque, l'occasione per redimervi con questa "The Only Man in Town", tratta da HighBall Me! (Nickel & Dimes, 2000), purtroppo l'ultimo album della band. Inoltre, se vi va di approfondire, oltre che cercarli su Wikipedia, vi consiglio di visitare il loro sito non-ufficiale ed il myspace di un fan.

Download/Listen to - The Only Man in Town by Moose (thx to Panda Magazine)

giovedì, settembre 04, 2008

Some Are Lakes by Land of Talk

Mettiamola così: sono da poco finite le Olimpiadi e la gente è tornata al lavoro. L'estate caldissima di quest'anno continua. Fra poco i più giovani se ne torneranno dritti sui banchi di scuola o nelle aule universitarie. Bene, non me ne può fregare di meno. Questo era soltanto per occupare qualche riga di testo. Quello che voglio veramente dire è che le ultime uscite targate Saddle Creek non sono state, per il sottoscritto, fonte di stupore e meraviglia. A ci aggiungo pure che, tra i migliori tre album dell'anno scorso, a dispetto di qualche classifica che ho pubblicato altrove, c'è sicuramente quello di Justin Vernon, aka Bon Iver. Il nonsense però finisce qui, perchè c'è un delicato filo conduttore che lega queste ultime cose che ho detto. Questo filo risponde al nome di Land of Talk, ossia il progetto musicale della cantautrice Elizabeth Powell e del bassista Chris McCarron. Per il loro primo album, Some Are Lakes, in uscita appunto per Saddle Creek, la band si è fatta aiutare da Andrew Barr dei The Slip e, soprattutto, dal già citato Justin Vernon. Quello che ne è venuto fuori sono dieci canzoni tra "il senso per lo storytelling della Powell e la freschezza di Bon Iver". Se vogliamo rimanere in tema di definizioni approssimative, lo definirei una sorta di electric-folk. A me la title track è piaciuta molto. Che ne dite?

Download/Listen to - Some Are Lakes by Land of Talk