Questo - se ancora non l'avete capito - è un sito pro Blatter. Le ragioni di una tale posizione poggiano anzitutto su basi scientifiche: infatti, secondo il famoso teorema di Silvio (poi Prodi, Fazio, Galliani ed AA.VV.), "Se uno è Presidente di qualchecosa, un motivo ci sarà". A tale teorema inoltre si possono facilmente applicare la proprietà riflessiva (es. se Berlusconi è durato 5 anni al governo dell'Italia, allora anche Blatter...) e transitiva (es. se Berlusconi è stato premier, se Prodi è stato premier, allora anche Blatter...).
Ma oltre che dal mondo accademico, i motivi che spingono questa testata web a sostenere, con tutti i mezzi virtuali a disposizione, il dirigente Fifa riguardano principalmente i suoi contributi allo sviluppo, alla conservazione ed all'innovazione dello sport più famoso al mondo, di cui la recente "doveva passare l'Australia" (detta al commesso di un negozio di scarpe di Sidney, mentre cercava di ottenere uno sconto sul modello stivaletto di coccodrillo a tredici tacchetti) non è che l'ultima di una lunga serie di testimonianze (ancora oggi oggetto di contrasti tra i ricercatori del Processo del Lunedì e quelli di Diretta-Stadio).Come non ricordare, ad esempio, i consensi unanimi ricevuti dall'articolo - eccezionalmente avanti coi tempi - "Sull'abolizione degli inni nazionali a causa dei fischi"? E, preso atto dell'ormail consolidata apertura dei regali e degli scambi di letterine di San Valentino alla fine delle partite, l'altro articolo "Sull'istituzionalizzazione di pratiche ormai largamente diffuse con una stretta di mano finale"? E come non ricordare la già citata - su queste pagine - monografia "Sulla sostituzione dei rigori finali con uno scopone scientifico tra i capitani delle due squadre (o, in alternativa, un giocatore a scelta)"?
Comunque, la battagli più convinta il Presidente Fifa - sin dall'inizio del suo mandato - l'ha sempre condotta contro il gioco duro e violento. Nonostante oggi si possa sicuramente affermare (come ampiamente testimoniato dal delegato sindacale dei neuroni di Peter Cech e dal pelo incarnito della caviglia destra di Francesco Totti) che la battaglia sia stata vinta, Joseph Blatter dimostra tutta la sua dedizione, proponendo alla comunità scientifica mondiale l'espulsione dopo tre cartellini gialli; e ribadendo che l'arbitro deve saper leggere una radiografia ed essere munito - nell'apposito taschino, di tutti gli strumenti adatti per l'amputazione degli arti, inferiori e superiori. (Foto da www.theage.com.au)