lunedì, luglio 31, 2006

Le estati lontane del Mediterraneo

Le spiagge sono i luoghi simbolo dell'estate - perlomeno quelle del Mediterraneo. Ma l'ombrellone di Toni che aspetta una chiamata da Moratti (e da Della Valle), o di Totti su un'isola con moglie e figlio, non sono quelle di migliaia di turisti, disposti militarmente in file e file di ombrelloni, che passano giornate intere al mare leggendo Chi o Novella 2000; e nemmeno quelle di chi bombarda le città - e miete vittime - per rispondere ad un rapimento. Ma tra una giornata afosa (eufemismo) e l'altra, capitano anche momenti come quello di sabato, in cui tutto, improvvisamente, sembra cambiare: il cielo si copre di nuvole, inizia una pioggia leggere che si trasforma presto in temporale, le temperature si abbassano drasticamente. Passata quella mezz'ora, tutto torna come prima. Ma in quella mezzora, può succedere di tutto: in Libano, gli Israeliani bombardano bambini indifesi, "turbando" l'Onu; a Milano, i passeggeri di alcuni voli Air One rimangono a terra perchè manca l'equipaggio; a Livorno gli Ebrei s'indignano perchè il Vernacoliere (mensile satirico) esce con un titolo offensivo nei confronti della guerra in Medio Oriente; mentre a San Remo qualcuno li vorrebbe fuori ("Raus!") dalla città e lo scrive sui muri. Nel mio piccolo, sono tornato da poco da Praga, dove ha visitato - tra le altre cose - il quartiere ebraico: triste a dirsi, ma era uno dei pochi posti della capitale ceca in cui si doveva pagare l'ingresso; e neanche poco, considerando il costo della vita locale. In "Pi Greco" di Darren Aronofsky, gli Ebrei ortodossi sono alla ricerca di un numero di 216 cifre - ad ogni cifra corrisponde una lettere - la cui pronuncia permette di vedere Dio; però lo stesso numero è cercato da alcuni individui senza scrupoli, che intendono usarlo sulla borsa di Wall Street. Ricordo un albo di Dylan Dog, "Golem", in cui la sapienza yiddish era personificata da un rabbino: diceva qualcosa come, "lo stolto cade sui ginocchi e si sbuccia la schiena".
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E'online la mia recensione di Black Sheep Boy, Appendix [EP] (indiefordummies)

domenica, luglio 30, 2006

Ancora Beirut

Apprendo da pitchfork che Zach Condon (Condom???) aka Beirut sta registrando un EP, la cui uscita è prevista per questo autunno. QUello che si sa è che si discosterà dal precedente e acclamato Gulag Orkestar (di cui potete trovare una mia recensione su debaser); e che vedrà per la prima volta protagonista la live band del nostro. In più, sono state comunicate le date del tour americano ed europeo - che però non toccherà il nostro paese.
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Sul numero di Agosto di "30 Giorni", mensile di Livorno e Pisa, saranno pubblicati l'articolo sul XII Meeting Nazionale Antirazzista, tenutosi in Luglio a Cecina (LI); le interviste a Ndou Amadou Khabane e Nircia Shanlatte Moretta, rispettivamente Presidente del Consiglio degli Stanieri di Pisa e Presidente della Consulta degli Stranieri di Livorno; e l'imperdibile redazionale sulla Festa delle Civette di Crespina (PI); oltre ad alcune notizie sulla Valdera.

venerdì, luglio 28, 2006

The Sad Eraser

www.dagbladet.nu
A proposito di indiefordummies, nei commenti alle recensione di Thom Yorke, The Eraser Axel comunica che "in mattinata l’etichetta che rappresenta il cantante dei Radiohead ci invita, con una mail dai patetici toni “avvocateschi”, a rimuovere gli mp3 dell’album THE ERASER, prospettandoci rognose vie legali qualora non lo facessimo". Il post, come era lecito attendersi, dà il via ad una discussione a 360° sulla tristezza di simili comportamenti e sulla crisi delle case di produzione e distribuzione; discussione ancora in corso.
Le difficoltà delle case discografiche è testimoniata, come fanno giustamente notare Fran_pi_ e Just, dai prezzi esorbitanti dei dischi ("Pensate un CD costa più di un DVD, nonostante la tecnologia del dvd sia superiore, i contenuti pure e le persone che ci hanno lavorato molte di più", Fran_pi_), ma soprattutto dal successo del donwload legale ("le vendite dei dischi sono in discesa libera da qualche anno, Itunes Music Store a Febbraio 2006 in 3 anni e mezzo ha sfondato i due miliardi di download legali", fa notare Just) e dal p2p ("il PEER_TO_PEER è solo la riprova che la MUSICA non è mai stata così VITALE come ora", ancora Fran_pi_).
Naturalmente, come dice Frida, "poco importa ai nostri avvocatelli se lo si fa per passione e amore tutto questo, e se ogni giorno qui qualcuno trasmette il fervore e l’esaltazione che un disco gli ha procurato, cercando di condividerla anche con qualcun altro.Praticamente irrilevante il fatto che è proprio attraverso un tale meccanismo che la gente conosce e quindi compra dischi!!!!"; e che "Due tracce messe online, ad una bassa risoluzione audio tra l’altro neppure lontanamente comparabile con quella del cd in vendita, in un contesto promozionale nei confronti dell’artista e dell’etichetta stessa dato che viene pure esplicitamente citata credo che in nessun modo possa danneggiare l’artista" (Just).
Le conclusioni??? Varie: ma tra il mio VAFFANCULO! s'insinuano ricche risate; perchè, siamo certi, con Axel, che: " il nostro lavoro di divulgazione di musica indipendente e non soggetta a mere logiche di denaro, sia oggi più che mai fondamentale.
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E' online la mia recensione di Regina Spektor, Begin To Hope. Ovviamente, su indiefordummies.

giovedì, luglio 27, 2006

pristy stanice Prahy


A Praga 1000 Kr valgono 35 Euro, che sono più o meno due cene per una coppia di persone; ma 95 Kr può essere il prezzo di un buon Espresso, bevuto sotto la torre di Tyn. Separata dalla Moldova, la capitale della Repubblica Ceca è divisa tra convenienza e sciacallaggio, maestosità architettonica e temperamento rude (degli abitanti). Eppure, evitati gli sciacalli appena fuori dall’aeroporto; e arrivati miracolosamente incolumi davanti al vostro hotel, nelle mani di un tassista mancato pilota, Praga riesce a farsi amare ancora prima di essere vista: sarà forse per le sue case stile impero; le sue strade trafficate da automobili, turisti e gente capitata lì per caso; la combinazione tra gli odori degli hot-dog venduti lungo i marciapiedi e i profumi indossati dalle donne, mischiata all’odore del gulash e della birra artigianale; o forse il suo essere in bilico tra l’agiatezza Centro-Europea e la sospettosità Orientale.
I camerieri vi serviranno scocciati; e vi porteranno le posate su un piatto, lasciando a voi il compito di sistemarle. Ma i suoi monumenti e palazzi, i ponti e le piazze, scivoleranno via – tanto sono magnifici – senza lasciare alla vostra mente il tempo di registrarli.
Stanchi per le troppe camminate, cercherete riparo in uno dei tanti cafè all’aperto, evitando gli specchietti per le allodole; e vi fermerete a mangiare in uno dei tanti ristoranti, ma lontani dalle strade principali, in quei piccoli locali dove non accettano carte di credito e parlano poco l’inglese. Se siete fortunati – io non ve lo dico – troverete una cucina italiana migliore di quella che mangereste a Roma o Firenze; se siete fortunati, troverete un ufficio di cambio con un tasso onesto; ma non provate ad attraversare la strada lontani dalle strisce pedonali, o potreste scoprire presto consa si cela dietro le numerose sirene d’ambulanza che si sentono per le vie.
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L'articolo dovrebbe - e dico dovrebbe - essere pubblicato su cafebabel. Ne approfitto anche per segnalare la mia recensione di Trespassers William, Having sul mitico indiefordummies.